Monte Fossa delle Felci - Salina, Isole Eolie
I boschi di eucalipto ammantavano la superficie conica della montagna insieme a pioppi, ontani e piante di fico. Quell’antico vulcano estinto si disegnava in forme regolari, lasciandosi
tracciare da un percorso che saliva comodamente in cima. La macchia mediterranea sfoggiava una natura rigogliosa e protetta, e più salivamo e più questo sentore veniva esaltato. La vecchia
terra lavica sotto di noi in alcuni punti era talmente raffinata da divenire polvere: al nostro passaggio esplodeva come una nuvola di borotalco. Distese interminabili di felci ricoprivano la
montagna e gliene davano il nome, concentrandosi maggiormente nella parte interna del vecchio cratere. Una volta in cima il mare girava fino in lontananza, lasciandosi guardare dall’alto in maniera
ravvicinata, era una visione bellissima. Le piante di ginestre, smosse dal vento, lasciavano esplodere i loro baccelli liberandone i semi, la vita continuava nel suo ciclo naturale, fatto di terra, di aria e di poesia.
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