Il cielo sopra Santo Stefano di Sessanio
Centinaia di rondini si radunavano sui tetti e sui fili elettrici di Santo Stefano di Sessanio, ravvivavano il cielo già carico di azzurro intenso, arricchendolo ulteriormente di vita e poesia. Disegnavano voli e traiettorie celesti, si tuffavano planando
nell’aria di mezza estate, passando sopra le calde pietre d’Abruzzo. Le loro giravolte armonizzavano il cielo, i loro voli e i loro garriti segnavano l’inizio di un anticipato movimento migratorio, dando luogo ad un agitato fermento. Si preparavano per il lungo viaggio:
avrebbero attraversato il Mediterraneo e il Sahara, per trovare finalmente dimora nelle zone più calde dell’Africa del Sud. Erano bellissime in preda al loro istinto, perse nella cognizione di un antico coordinamento. Le guardavo compiere i preparativi del
loro piano, e un po’ mi rattristava pensare che sarebbero andate via, perché scandivano i ricordi nel tepore dell’estate, e definivano in questo modo un passato prossimo appena compiuto, fatto di una bellezza assoluta e dolcissima. Eravamo a SantoStefano di Sessanio per assistere alla mostra di opere d’arte della Galleria degli Uffizi di Firenze “Condivisione di Affetti”, un evento unico e importante che sottolineava il legame secolare tra questi due territori, rinnovato a dispetto dei secoli che ne portavano
memoria. La mostra, inaugurata il 28 luglio, sarà fruibile fino al 30 settembre 2011, con orario di visita dalle 10,30 alle 20,30.
Migrazione anticipata o intermedia? Possibile che si sia accorciata così tanto la permanenza delle rondini?
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