Monte Morrone da Passo San Leonardo
Il vento fletteva i fili d’erba, pettinandoli con cura in una armoniosa percezione visiva. Ogni cosa pareva cullata da un canto, tessuto con cura insieme a pollini e farfalle.
La Majella sussurrava una ninnananna materna, il calore del sole vibrava, mentre il vento raccoglieva tutto e lo trasportava nei piani superiori del cielo. Due anime si lasciavano
accarezzare dai pensieri di chi gli rendeva memoria, rischiaravano il percorso di chi proseguiva, e guardavano chiunque dritto nel cuore. Quella tenera notte eterna era fatta
della luce del sole, del profumo dei fiori, e dell’amore che anno dopo anno rinnovava il verde dell’erba. Tutto scivolava lungo quei morbidi pendii, dai pollini alle preghiere ogni cosa si
raccoglieva e saliva, ascendeva verso la più alta dimensione celeste, fino a raggiungere la cattedrale della volta del cielo. Pregavo anch’io per Diana e Tamara.
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