I Narcisi dell'Altopiano delle Rocche: tra Terranera, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo
Il profumo dei narcisi riecheggiava come un canto, così esaltato dal sole che ne diffondeva il profumo. Le calde giornate di primavera si disponevano silenziose per l’estate: ora veniva il
tempo del caldo, della quiete, con la terra riarsa al sole e il sollievo delle ombre. Tra la stagione degli amori e la stagione dei frutti, la Natura frapponeva una stasi rovente, fatta dell’oro dei
campi di grano, dei papaveri e dei fiordalisi. La terra portava in grembo la maturazione della vita, e forse per questo doveva riposare. Lo spettacolo meraviglioso si perdeva a vista d’occhionelle sfumature di bianco viste in lontananza: bisognava immergersi dentro quel mondo, per godere di tutta la sua meraviglia. L’Eco della ninfa si perdeva dietro ogni fiore, che
mosso dal vento liberava il suo profumo. Come sono cari i narcisi agli amanti, a tutti coloro che amano, che prima di voler bene agli altri amano se stessi.
Ciao
RispondiEliminaMi sento in diritto di contestare la festa del narciso. Non credo che questa mia dichiarazione possa essere condivisibile, ma sono abituato a non essere condiviso. Penso che la festa del narciso sarebbe molto più bella se i partecipanti potessero godere dei narcisi li dove essi nascono. Piccoli sentieri nei prati di Rocca di Mezzo permetterebbero a tutti di vivere un giorno insieme a questi splendidi Esseri, godendo della loro vista ed inebriandosi della loro essenza. Poi in paese ci sarebbe il tempo di canti e di divertimenti, ma lasciando i narcisi a vivere la loro esistenza nei prati, in mezzo all'erba della primavera, attendendo che gli amanti si stendano nel prato, con gli occhi fissi al cielo, a guardare le nubi rincorrersi nel vento tiepido , sollevandosi verso di esse insieme al profumo meraviglioso dei loro petali.
...sono 56 anni che si fa la Festa del Narciso e ancora questo fiore non si è estinto...che i problemi siano altri?
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