Scialpinistica notturna sulla via del Sagittario
Era meravigliosa la notte sulla neve, si adagiava dolcemente su di lei senza contrastarla, esaltandone il profilo e lo spessore. Era fatta d’amore, di silenzio e di profondità misteriose, uniformate tutte da un oblio sconosciuto, antico Enigma incantatore di uomini. Le
ombre lunari si proiettavano nel bosco, esaltandolo di estensioni e di paura; i gufi e le civette cantavano, intonando tra loro cupi richiami, e tessendo in questo modo equilibri sensibili fatti di
sogno e d’inquietudine. Tutto mi affascinava e intimoriva, era nuovo e misterioso. Mi sentivo accogliere dalla notte come in una strana vertigine, ma sapevo che non dovevo comprenderla,
semmai solo assecondarla. Gli sci d’alpinismo permettevano anche questo. Sulla via del Sagittario le stelle brillavano più che mai, come piccoli puntini luminosi sostenevano il cielo sopra le
nostre teste. Che sapore dolce, inconsueto e misterioso aveva per me questa nuova percezione. L’insolito si vestiva di ombra e di tiepidi chiarori, mentre di sotto ai miei pensieri tutto scivolava.
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