In moto tra l'Albania e la Grecia
Eravamo tornati da poco dalla Grecia e dall’Albania, e
avevamo ancora negli occhi centinaia di immagini che ci riportavano in quei
luoghi.
Durazzo, Tirana, Elbasan, Pogradec e Kastoria, paesi poveri dove la
gente aspettava sulla strada per vendere la sua merce. Un verde
rigoglioso
ammantava montagne e pianure, vi erano gole e fiumi, e grandi laghi che riflettevano
interi specchi di cielo. Superato il confine,
centinaia di santelle contornavano le strade greche, erano piccole edicole
votive che contenevano immagini di santi e icone ortodosse. Le
Meteore erano la
massima espressione del sacro, sospese su balconi di cielo, avevano all’interno
un misto di oro e incenso, e all’esterno un
panorama sovrannaturale. Da
Kalabaka a Makrinitsa, poi per le Sporadi e Skopelos. Di ritorno sulla terra
ferma ci attendevano i siti
della Grecia Antica, la mitica Atene, la memorabile
Micene, la famosa Epidauro, la rinnegata Sparta e la magnifica Olimpia,
centinaia di
chilometri lungo l’interno di terre desolate, dove saltuariamente
incontravi qualcuno prima delle destinazioni. Tornavano alla mente la
porta dei
Leoni e lo Stretto di Corinto, varchi immemorabili per dimensioni
straordinarie.

Credevo nel binomio motociclista=sguardo veloce e disattento ma dopo aver visto e letto il tuo post ho dovuto ricredermi. Buoni viaggi Sara!
RispondiEliminaCiao Leo, che piacere leggerti! È sicuramente un occhio più veloce di quando si cammina perché si vedono molte più cose, ma quando c'è la bellezza ci si sofferma sempre :-)
EliminaBrava Sara, in poche precise parole e immagini hai raccontato il nostro straordinario viaggio cogliendone i punti salienti e rendendone il ricordo indelebile!
RispondiEliminaGrazie Antonella!! Un viaggio bellissimo :-)
Elimina