Sant’Angelo in
Vetuli si nascondeva nel folto della vegetazione di Colle Macerre, le sue tre
arcate a tutto sesto ne costituivano
l’ingresso, rendendo ancor più preziosa e
suggestiva quella piccola cavità sacra. Antiche colonne romaniche ed altri
materiali
di risulta ne erano gli elementi strutturali, giungevano a noi
abbelliti da decorazioni geometriche e simbologie cristiane, tra
cui il pesce e
la clessidra incisi al di sopra di un’arcata. Di probabile origine longobarda, certificava
la sua esistenza soltanto
dal 3 agosto 1170, grazie ad un atto di donazione di Mallerio
Manerio, Conte di Palena e Signore di Pacentro, a beneficio del
vescovado di
San Panfilo. I resti di un’edicola seicentesca si imponevano al di sopra della
navata centrale, privata purtroppo
del suo altare, molti elementi erano stati
trafugati, ma nonostante tali atti sacrileghi la bellezza di quel luogo
rimaneva assolutamente indiscussa.