tag:blogger.com,1999:blog-1093312976897594405.post2986809189288181595..comments2024-02-05T14:27:43.829+01:00Comments on natura grezza: Il fiore dell'Adonide - parte seconda: Piano Buto, Piano Viano e Valle Paganonaturagrezzahttp://www.blogger.com/profile/11311732637678751273noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1093312976897594405.post-57614597129993871822011-05-23T09:47:31.827+02:002011-05-23T09:47:31.827+02:00Questa è la storia più bella che io abbia mai lett...Questa è la storia più bella che io abbia mai letto, racchiude il senso di tutte le cose. Grazie per averla pubblicata qui. :-)naturagrezzahttps://www.blogger.com/profile/11311732637678751273noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1093312976897594405.post-1112488727691848622011-05-23T09:18:15.990+02:002011-05-23T09:18:15.990+02:00………. forse che l’uomo aveva detto che per lei avev...………. forse che l’uomo aveva detto che per lei aveva camminato un giorno nel deserto? Chi è quel pazzo che avrebbe fatto tutto quel tragitto quand’anche per una donna? Figuriamoci per una piantina! L’uomo si avvicinò e la raccolse, povero stecco rinsecchito. Aveva perso quasi tutto il suo profumo, ma all’uomo non parve importare. La mise tra le mani e se la portò al naso, chiuse gli occhi ed inspirò. Com’era felice la piantina. Cercò di emanare tutto il suo misero profumo. “Se quest’uomo ha traversato l’inferno per me ora che sono inguardabile, chissà cosa avrebbe fatto se mi avesse conosciuto quando ero florida, quando il mio profumo si aggirava nel deserto attirando insetti, quando la mia presenza poteva essere avvertita alla distanza di una corsa di cammello. Lo avrei fatto impazzire di gioia”. Ma l’uomo era felice, aveva trovato ciò che cercava e carezzava le foglioline rinsecchite che, divenute fragili come cristalli, si trasformavano in polvere appena toccate.<br />L’uomo mise le mani a conca cercando di non disperdere i resti delle foglie e amorevolmente le ripose in un sacchetto. Che profumo emanava da esso! Com’era stata fortunata la piantina. Aveva atteso tanto, aveva perso quasi tutte le speranze, ma ora sapeva, sapeva cosa vuol dire avere un cuore. Ora lo sentiva battere, ma non sapeva come poteva essere successo. L’uomo non mangia i ravael ! Allora perché sentiva il petto scoppiare, perché aveva voglia di piangere? Forse questo era l’amore? Poi pian piano capì. Il suo profumo, ormai quasi esaurito era stato respirato dall’uomo ed era andato nei polmoni, quindi nel sangue e si era annidato nel suo cuore. Quello che sentiva era il cuore che batteva per il profumo che ancora inspirava, era la sua essenza a dargli l’emozione che lo faceva piangere. E lei lo ripagò. Il suo profumo sapeva di vento, di libertà, di notti passate sotto le stelle, di speranze, di ricordi, di sogni, di rimpianti. Sapeva di caldo, di paura. Sapeva di folletti e di tempeste. Ma l’uomo ora non era in grado di distinguerli, egli sentiva solo l’odore dell’amore. La piantina seppe che l’uomo era venuto sin li proprio per lei e fu felice come non lo era mai stata in tutta la sua vita. Non c’era stato bisogno di essere mangiata, del resto chi avrebbe più avuto il coraggio visto come era ridotta? Era bastato il profumo. Era entrato nel corpo dell’uomo, in tutti i suoi capillari, si era fuso con esso e sentiva ora che non era vero che gli uomini non hanno un cuore. Lo sentiva battere d’amore, sentiva la sua mente vagare lontano, sentiva il sapore del vento, il,profumo della libertà, la felicità delle notti passate sotto le stelle, capiva le speranze, i ricordi, i sogni, i rimpianti. E si chiese : “Ma non sono le stesse cose che ho provato io quando credevo di non avere un cuore?”……Anonymousnoreply@blogger.com